Aggiorniamo una triste vicenda: il pubblico ministero Giuseppe Falasca ha chiesto il giudizio immediato per Giovanni Iacone che ha ammesso le sue responsabilità nell'omicidio di Monia DI Domenico.
E' il 12 gennaio 2017. La Chiesa dello Spirito Santo del Bivio è stata troppo piccola per contenere tutti i parenti, gli amici e anche i non conoscenti accorsi per dare l'ultimo saluto a Monia Di Domenico, insensatamente uccisa da un affittuario moroso in quel di Francavilla.
Il rito funebre è stato celebrato, nonostante il freddo e il cattivo tempo, a porte aperte.
Monia...
Monia, anche se si trova a vivere fuori provincia per motivi di lavoro dei genitori, trascorre parte della sua vita a Corropoli. In questo Comune ha i suoi amici e gli affetti più cari.
Nella foto sopra la vediamo insieme ai suoi amici. E' la ragazza col maglione bianco seduta sul bordo della fontana di piazza Piè di Corte, appoggiata al fregio del getto.
In questa foto in bianco e nero la ritroviamo bambina, serena e tranquilla, in un giorno di festa (il 21 maggio del 1983), in attesa della partenza della processione più sentita dalla comunità corropolese. E' la ragazzina a sinistra della foto.
L'11 gennaio 2017 rimane vittima di un efferato ed assurdo delitto. Viene uccisa dall'affittuario moroso. I particolari di questo fatto di cronaca li potrete conoscere cliccando sulle parole scritte in grassetto.
Oltre al dolore a molti corropolesi rimangono vari interrogativi.
Possono accadere in una società "civile" fatti del genere?
Possono i politici dormire sonni tranquilli?
La società da loro "garantita" è allo sfascio!
I giudici, come al solito, saranno sommersi da una ondata di buonismo... l'assassino scarcerato... dimenticando la famiglia, una famiglia modello, privata dell'obiettivo di una vita basata sul lavoro, sul sacrificio e sull'amore.
Tu chiamala, se puoi, giustizia!
L'11 gennaio 2017 rimane vittima di un efferato ed assurdo delitto. Viene uccisa dall'affittuario moroso. I particolari di questo fatto di cronaca li potrete conoscere cliccando sulle parole scritte in grassetto.
Oltre al dolore a molti corropolesi rimangono vari interrogativi.
Possono accadere in una società "civile" fatti del genere?
Possono i politici dormire sonni tranquilli?
La società da loro "garantita" è allo sfascio!
I giudici, come al solito, saranno sommersi da una ondata di buonismo... l'assassino scarcerato... dimenticando la famiglia, una famiglia modello, privata dell'obiettivo di una vita basata sul lavoro, sul sacrificio e sull'amore.
Tu chiamala, se puoi, giustizia!
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