Finisce con un'assoluzione "in quanto il fatto non costituisce reato" la triste vicenda di un corropolese che si era trovato invischiato in una storia di sottrazione di denaro pubblico da parte del cognato, funzionario infedele del Comune di Tortoreto.
M.M. era accusato di aver reimpiegato denaro illecito in un'attività economica.
"La sentenza ristabilisce la verità" - dice M.M. - "ma non potrà restituirmi la serenità, tanto meno economica, considerati gli ingenti danni che ho subito e che sto ancora subendo da questa spiacevole vicenda e dal suo inevitabile clamore mediatico."
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