Passando casualmente davanti alla chiesa di Sant'Agnese e trovando - dopo quasi un anno - la sua porta d'ingresso spalancata sono entrato.
All'interno era quasi buio. Qua e là, lungo il corpo dell'edificio sacro, si elevavano degli stretti ponteggi che sfioravano il soffitto, mentre una massiccia impalcatura schermava completamente la parete frontale (quella della foto).
All'interno era quasi buio. Qua e là, lungo il corpo dell'edificio sacro, si elevavano degli stretti ponteggi che sfioravano il soffitto, mentre una massiccia impalcatura schermava completamente la parete frontale (quella della foto).
In alto una luce: un restauratore stava lavorando.
Decido di scattare qualche foto, ma due persone (altre due restauratrici) mi invitano a desistere dalla mia evidente intenzione. Così faccio.
Con gioia prendo atto che i lavori stanno procedendo alacremente, così come don Ennio aveva annunciato, e molto presto la chiesa di Sant'Agnese e/o Santuario della Madonna del Sabato Santo riaprirà le sue porte e tornerà ad accogliere i suoi fedeli che, causa terremoto, si sono trovati sballottati tra tendone, chiesa dello Spirito Santo e chiesa di San Giuseppe.
Decido di scattare qualche foto, ma due persone (altre due restauratrici) mi invitano a desistere dalla mia evidente intenzione. Così faccio.
Con gioia prendo atto che i lavori stanno procedendo alacremente, così come don Ennio aveva annunciato, e molto presto la chiesa di Sant'Agnese e/o Santuario della Madonna del Sabato Santo riaprirà le sue porte e tornerà ad accogliere i suoi fedeli che, causa terremoto, si sono trovati sballottati tra tendone, chiesa dello Spirito Santo e chiesa di San Giuseppe.
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